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Un Diwali di rangoli multicolore

L'India in festa lascia le porte aperte e da il benvenuto alla dea Lakhmi con rangoli disegnati che bloccano l'energia negativa e contribuiscono all'armonia della famiglia.

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In questi giorni l’India celebra Diwali, la festa della luce con centinaia di rangoli, intricati e colorati disegni tracciati sul pavimento davanti all’uscio di casa.
Quella dei rangoli è una tradizione molto antica, tramandata solitamente da madre in figlia. E’ un’arte che fa uso dei colori –un tempo farine di cereali, curcuma e pigmenti naturali, mentre oggi si usano polveri sintetiche- per attirare la buona sorte e dare il benvenuto ai numerosi ospiti che durante la festa varcheranno la soglia di casa, prima fra tutti la dea Lakshmi che porta fortuna e prosperità e a cui la festa di Diwali è dedicata.

In un antico trattato sulla pittura, intitolato Chitra Lakshana, si afferma che rangoli sia stata la prima forma di arte pittorica sulla terra: un tempo il figlio di un importante sacerdote morì prematuramente, lasciando il re e tutto il regno nello sconforto. Uniti nella disperazione il re e sudditi pregarono intensamente il dio Brahma, creatore dell’universo, affinché riportasse in vita il ragazzo. Brahma si commosse e chiese al re di disegnare sul pavimento l’immagine del defunto, quindi soffio vita nel ritratto fatto di polveri colorate e il ragazzo tornò a vivere per la felicità del regno. Era nato il primo disegno rangoli.


I rangoli classici (detti anche kolam, athapoo, muggu, mandana…) sono intricati motivi geometrici realizzati tracciando delle linee continue attraverso una griglia di puntini preventivamente creata (solitamente un numero dispari di puntini). I punti simboleggiano le difficoltà della vita che dobbiamo affrontare durante il cammino della vita; si ritiene che la negatività presente nell’aria e i cattivi spiriti rimangano intrappolati nell’intricata linea geometrica e non riescano a entrare in casa. Ogni linea spezzata rende lo scaccia spiriti meno efficace.
A Diwali i rangoli preferiti sono quelli creati usando diverse polveri colorate. Dopo avere tracciato i contorni le esperte mani indiane lasciano cadere un filo di colore a riempire le sagome, creando sfumature e effetti cromatici intensi. La perfezione estetica si raggiunge aggiungendo al centro o ai bordi i lumini di argilla, che con le loro fiammelle tremanti esaltano la bellezza del rangoli.


Un tempo, e ancora oggi in molte case del sud dell’India, si usa soprattutto farina di riso su pavimenti di terra battuta. Oltre a essere una decorazione rituale, il rangoli diventava così un banchetto per uccelli, insetti e le piccole creature abitanti della terra e, come noi secondo gli hindu, fanno parte della grande famiglia che è il mondo.


Se non vi accontentate delle foto della galleria di questo post e volete cimentarvi in un rangoli, vi consigliamo di iniziare con le impronte dei piedi della dea Lakhsmi (le vedete in copertina), che oltre ad essere i motivi favoriti per Diwali, sono di semplice realizzazione e, si dice, siano un potente simbolo che attrae prosperità e benessere.


Buon Diwali!


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