Gruppo Zenit è stata una fra le prime aziende italiane di Information Technology a collaborare quotidianamente con l'avanguardia tecnologica del subcontinente indiano. Da questo rapporto è nato un magazine dedicato a chi vuole orientarsi fra gli usi e i costumi di un Paese ricco di storia e di cultura, di contraddizioni e di opportunità di sviluppo e dove tutto, dal passato al futuro, è sempre presente. Un Paese da scoprire visitandolo, lavorandoci o anche soltanto leggendo le storie e i suggerimenti che abbiamo raggruppato per voi in sei categorie che faciliteranno la ricerca e la consultazione:

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Il Palazzo di Padmanabhapuram

Un giorno nell'antico palazzo dei re di Travancore per respirare l'atmosfera dei tempi andati e riviverne la cultura.

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Se amate scoprire la cultura di una terra visitandone i vecchi palazzi e i musei Padmanabhapuram (la città del Signore Vishnu) fa per voi.
L’antica cittadella si trova 55 km a sud di Trivandrum, sulla statale che porta al capo meridionale dell’India, Kanyakumari. Dalla strada principale, a Thuckalay si svolta verso est: in soli due chilometri ci si lascia alle spalle la confusione, si sobbalza su una strada tra piantagioni di banane dalle foglie verdi e ci si ritrova sotto le possenti mura del forte ai piedi delle colline Veli. Oltre le mura si respira l’aria tranquilla di un villaggio aristocratico in decadenza, disseminato di piccole botteghe con souvenir e accattivanti edifici in stile tradizionale.
Il Palazzo di Padmanabhapuram è al centro del forte e fu la capitale del regno di Travancore tra il 1555 e la seconda metà del XVIII sec (poi spostata a Trivandrum).
Vistare il palazzo è perdersi nel labirinto dei suoi edifici, appisolati sotto ampi tetti spioventi dalle tegole rosse e separati da mura biancastre dagli angoli smussati. Il legno regna sovrano -dagli assi a incastro dei complessi soffitti alle stecche di persiana ricurve, all’arredamento. L’aspetto modesto del complesso potrebbe trarvi in inganno: osservate i dettagli e capirete molto del Kerala e della sua gente, di cui i re furono degni rappresentanti.

 

Ingresso. Per entrare a palazzo bisogna togliersi le scarpe –portatevi calzettini se non gradite camminare scalzi tra cortili e sale. Il palazzo è chiuso il lunedì, aperto gli altri giorni dalle 9 alle 16:30. Il biglietto di ingresso per stranieri è 200 rupie (25 il permesso per la macchina fotografica). Se siete fortunati -e conoscete l’inglese-potete comprare una guida in biglietteria-utile e gradita anche dai roditori che si direbbe, a giudicare dall’angolo rosicchiato della mia copia, banchettano negli uffici.

 

In principio c’era una palazzo. Poi, re dopo re, nuovi palazzi emersero all’interno dello stesso forte. Alla fine del XVII d.C Padmanabhapuram Palace si presentava come oggi: un labirinto di tetti e cortili a incastro, 14 palazzi come scatole cinesi in cui perdere l’orientamento è d’obbligo.

 

Kuthiravilakku. Il cavaliere sul suo cavallo appeso alla catena rimane fermo nella posizione in cui lo volete, senza girare su se stesso come fanno le comuni lampade a olio. Lampada da re! Non il solo oggetto curioso a palazzo; il nostro preferito? Gli onavillu, biglietti di auguri in formato pala da ventilatore, deliziosamente dipinti con miniature del dio Padmanabha (impossibili da fotografare, ma facili da trovare nella sala d'entrata-detta poomukham)

 

Uttupura (refettorio). 13 vasi cinesi per conservare…sottaceti da accompagnare al riso e agli altri cibi del meals, il tipico pasto keralese, e offrire a 2000 ospiti -nei giorni in cui i reali si sentivano generosi.

 

Ekanthamandapam. La veranda del più antico palazzo del complesso, era un tempo utilizzata per la venerazione della dea Bhadrakali nei 41 giorni di festival, per questo è decorata con le migliori colonne di legno del palazzo, capolavori di arte scultorea keralese.

 

Il Palazzo di Padmanabhapuram oggi si trova nello stato del Tamil Nadu, ma è gestito dal governo keralese per via della sua storia, riflessa nello stile delle stanze con pareti di legno, che lasciano passare l’aria e la giusta luce, e pavimenti acquosi (ottenuti con una tecnica ancora scelta da chi non si è fatto conquistare dal marmo bianco o delle piastrelle lucide).

 

Thaikkottaram (palazzo madre). Il più vecchio palazzo del forte è un ottimo esempio di tipica architettura del Kerala: quattro stanze da letto che si affacciano su di un cortile interno –forse un modello esportato dagli antichi romani che venivano su queste coste alla ricerca del pepe?

 

Thekkekkottaram. A sud, oltre le mura del palazzo, c'è un palazzo minore, costituito da un edificio dedicato alle abluzioni e alla cura del corpo, un luogo di culto e una casa, diventata oggi museo etnografico per ricordare come si viveva un tempo, in Kerala.

 

La cucina. Il fascino del quotidiano anche all'interno del lusso di corte.

 

Il percorso di visita gira a spirale tra i palazzi del complesso, regalando scorci poetici a chi ha l'animo incline alla malinconia.

 

Upprikka Malika. La torre a quattro piani era l'appartamento del leggendario Marthanda Varma, tra i più importanti re del regno di Travancore. La ripida e stretta scalinata di ingresso non riflette il calibro del sovrano.I re keralesi non amavano il monumentale , ma nascondevano notevoli tesori, come i dipinti murali ai piani superiori della torre (oggi non visitabili) o l’oro e le pietre preziose ritrovate recentemente nei sotterranei del tempio di Trivandrum.

 

Ambari Mukhappu. Seduto alle finestre il re si sentiva come dentro la portantina regale (ambari) sulla groppa dell’elefante e osservava la vita sulla strada dall’alto: colorate e chiassose processioni religiose, soldati in partenza o di ritorno da spedizioni militari...

 

Indravilasam. Cambio di stile: alti soffitti piatti, ampie finestre, terrazze colonnate rendono questo palazzo arioso e luminoso, in contrasto alla costante penombra degli altri ambienti. Solo per fare sentire a casa gli ospiti stranieri che soggiornavano in questa piacevole guest house mentre si trovavano a corte.

 

Navaratri mandapam. Il re Marthanda nel 1744 fece abbattere un teatro di legno e costruirne uno con colonne di granito, imitazione delle sale dei templi del sud dell’India. La pietra dona solennità al teatro consacrato alla danza e alla musica, di casa soprattutto durante la festa di Navaratri. Si ha l'impressione di aver cambiato paese ed epoca...

 

La grandezza del palazzo, dei suoi committenti e del Kerala non si rispecchia nella suntuosità, ma nell'armonia delle parti e nell'attenzione al dettaglio. Non si coglie al primo sguardo ma, prestando attenzione, si nota ovunque.


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