Gli hindu credono che un unico principio divino si manifesti agli uomini in pressoché infinite manifestazioni, ognuna delle quali con la propria storia, anniversari, le vittorie contro il male da festeggiare. In India non ci sono solo hindu, ci sono i fedeli delle altre religioni autoctone –buddhismo , jainismo e animisti- e quelli delle religioni arrivate dall’esterno nel corso dei secoli, dai parsi ai cristiani e musulmani; e ogni religione ha le proprie ricorrenze. Se mettete nel calderone la diversa diffusione di calendari regionali, sarà facile capire come i 365 giorni del calendario siano a mala pena sufficienti per accomodare tutte le feste dell’India.
Alcuni festival sono più popolari di altri e, benché festeggiati con più entusiasmo in una particolare città o stato, panindiani. I più importanti sono Ganesh Chaturti, Divali, Maha Shivaratri e Holi, di cui abbiamo già parlato.
Di seguito una breve carrellata delle 5 feste più popolari:
Navaratri (5-13 ottobre 2013)
Un festival che per nove notti (nava=nove, ratri= notti) celebra la dea Durga. Per gli hindu Durga è la madre benevola da amare ma anche la dea distruttrice da temere. Ogni giorno del festival è dedicato a una manifestazione della dea, mentre il decimo ricorda la sconfitta del demone Mahishasura per mano dell’invincibile Durga, nata dall’unione dell’energia femminile di tutti gli dei.
Kolkata durante i giorni della Durga Puja, così è chiamato qua il decimo giorno, è un’immensa fiera a cielo aperto con spettacoli teatrali, danze e carri allegorici non stop. A Mysore, in Karnataka, la festa di chiama Dussehra, un’occasione imperdibile per vedere, oltre alle processioni e ai concerti, il palazzo del maharaja illuminato da 100.000 lampadine –dalle 19 alle 22.
Eid-ul-Fitr (8 agosto 2013) e Bakra Eid (16 ottobre)
Eid è una festa musulmana, celebrata in tutto il mondo islamico e in India con grande partecipazione. Ci sono due Eid durante l’anno: Eid-ul-Fitr alla fine del mese del digiuno, il Ramadan, e Eid-ul-zuha o più semplicemente Bakra Eid. Vi accorgerete facilmente della festa dall’aumento di datteri che vengono venduti per le strade e dai numerosi uomini e bambini vestiti di bianco.
Eid-ul-Fitr è una grande festa che inizia con preghiere pubbliche e continua con sontuosi banchetti famigliari. L’ospitalità, l’altruismo e l’accoglienza segnano il giorno (un’ottima occasione per assaporare le prelibate pietanze della cucina musulmana in India).
A Bakra Eid si ringrazia dio per la buona fortuna e si condivide ciò che si ha con gli altri. Una festa della generosità, in cui le uniche creature a non gioire sono le capre (bakri), macellate in gran numero per le strade così da non far mancare la carne nel piatto di nessuno, poveri inclusi.
Krishna Janmashtami (28 agosto 2013)
Krishna Janmashtami, o Govinda, è la festa di compleanno di uno degli dei più amati dell’India: Krishna, incarnazione del dio Vishnu. Il piccolo Krishna era bellissimo e un po’ birichino. Grande amante dei prodotti caseari disubbidiva alla madre adottiva e convinceva gli amici ad aiutarlo a rubare il desiderato burro. Durante il giorno della festa, in alcune parti dell’India, giovani uomini si cimentano in instabili piramidi umane con lo scopo di rompere con un bastone un’ampolla di argilla stracolma di burro.
A Mathura e Vrindavan, dove Krishna nacque trascorse infanzia e giovinezza, il compleanno è celebrato in gran pompa. I devoti digiunano e pregano tutta la notte nei templi, ascoltando i canti devozionali del dio e assistendo alle Raslila, sacre rappresentazioni delle gesta divine. Musica e danze abbondano.
Raksha Bandhan (21 agosto 2013)
Una festa che celebra l’amore tra fratelli e sorelle. In questo giorno, particolarmente caro ai nord indiani, i fratelli fanno di tutto per ritrovarsi e rinnovare la promessa d'amore e protezione reciproca (raksha significa protezione e bandhan legame). Le sorelle preparano le offerte per gli dei, tra cui un braccialetto. Dopo avere venerato gli dei girano in senso orario il piatto con le offerte (dolci, riso, incenso e fuoco) attorno al fratello e gli legano al polso il bracciale (rakhi, che può essere anche un semplice filo di cotone). Il fratello ricambia con un regalo e la rassicurazione di essere sempre pronto a proteggerla.
Secondo la leggenda fu la dea Lakshmi a inaugurare il rito del braccialetto, legandolo al demone dio Bali, gran devoto del marito Vishnu, e così il demone convinse il dio ad abbandonare il regno terreno per tornare dalla famiglia nelle alte sfere.
Makar Sankranti (14 gennaio 2014)
Makar Sankranti cade quando il sole intraprende il suo cammino verso il nord. Il mito vuole che il grande eroe Bhishma attese questo giorno propizio per morire, trascorrendo mesi trafitto in un letto di frecce. Si crede infatti che lasciando questa vita terrena il 14 di gennaio si raggiunga direttamente il regno della luce, senza rischiare incarnazioni meno gradevoli.
In molte zone si distribuiscono semi di sesamo –simbolo di amicizia- e zucchero di canna grezzo –buon comportamento. Il piatto tipico del giorno è il semplice e salutare khichri, riso e lenticchie condite con ghee. Nel nord, finiti i festeggiamenti in casa i tetti di popolano di guerrieri di ogni età pronti a sfidarsi in una battaglia degli aquiloni all’ultimo filo.
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