In materia di numeri l’India ha in serbo più di una sorpresa. Oggi sono famosi i programmatori informatici che padroneggiano codici sviluppano applicazioni software. E’ vero i cinesi sono più famosi per la matematica, eppure non ci sarebbe stata l’aritmetica, così come la conosciamo ora, se non ci fossero stati i filosofi indiani. Il numeri del sistema decimale, di uso corrente, sono nati in India. Perchè gli indiani, e non per esempio gli eruditi greci, hanno elaborato la notazione posizionale con 10 cifre?
Sicuramente la matematica ha avuto grandissima importanza fin dagli albori della civiltà in India. L’antica civiltà dell’Indo (2500-1500 a.C circa.) aveva svuluppato pesi e misure, in scala decimale, per pesare il grano e misure per fabbricare mattoni per edificare le città. Saper fare calcoli astronomici era indispensabile per i mercanti dell’epoca vedica che guardavano al cielo per attraversare oceani e lande disabitate; per gli astronomi che crearono calendari precisi tenendo conto delle stagioni di pioggia per migliorare l’agricultura; per i regnanti che amministravano il regno e per gli astrologi, che analizzarono l’influenza degli astri. Ma a motivare la ricerca furono anche esigenze religiose-filosofiche: sia per il calcolo dell’area per i sacri altari del sacrificio, che come strumento per leggere l’universo e raggiungere l’illuminazione. Lo spazio e il tempo erano percepiti come infiniti e nacque così un profondo interesse verso i numeri grandi.
Le prime cifre, i cui simboli non corrispondo a lettere dell’alfabeto come nel mondo greco, sono i numeri brahmi che si ritrovano nelle iscrizioni e sulle monete datate tra il III a.C e il IV d.C. Fu tuttavia solamente nel periodo Gupta (IV-VII d.C) che si introdusse un sistema di notazione posizionale. Il primo documento scritto con numeri decimali è la carta di donazione di Dadda II datata 594 d.C e le prime iscrizioni si possono ammirare nel tempio Chatturbhuja di Gwalior del 876 d.C. Esistono poi prove indirette dell’uso dei numeri posizionali in epoche precedenti. Nel 1881 un contadino scavando nel villaggio di Bakshali, nell’odierno Pakistan, rinvenne un antico manoscritto (detto Bakshali manuscipt) inciso su corteccia, in cui compaiono i numeri del sistema decimale, ma la data del manoscritto è incerta, variando tra il III e il VII d.C. Sembra plausibile che gli indiani usassero già a partire dal V d.C il sistema decimale, forse elaborto dal matematico Aryabatha e che solo successivamente riportarono i numeri per iscritto.Secondo alcuni gli indiani perfezionarono il sistema numerico sessagesimale babilonese, sviluppato nel XIX a.C, adattandolo all’uso autoctono di misure su base decimale. Una seconda ipotesi sostiene che l'ispirazoine venne dalle notazioni cinesi basate su corde e nodi (e successivamente il favore fu restituito quando monaci buddhisti fecero conoscere i numeri indiani alla Cina). Molti pensano che sia stata un’elaborazione del tutto indiana, nata dalle esigenze viste precedentemente.
Sicuramente i numeri gupta passarono a essere scritti diversamente nelle diverse regioni del paese e quelli in caratteri nagari (i più belli secondo Al-Biruni del XI d.C) viaggiarono verso il mediterraneo con i mercanti e studiosi arabi. Da qui fu poi un italiano, Fibonacci, figlio di un mercante pisano e geniale appassiontato di matematica, a farli approdare in Italia. Ma a causa dell’opposizione della Chiesa bisognerà aspettare fino al rinascimento per averne la completa adozione, quando anche i commerci ripresero a fiorire e le navi a solcare nuovamente i mari orientali. Non solo la notazione decimale è arrivata a noi dall’India. Ancora più importante è stata l’intuizione dello zero come numero, non solo come simbolo nei sistemi posizionali, già usato dai babilonesi e dai Maya. Ma le sorprese non si limitano all’aritmentica. Il famoso teorema di Pitagora lascia pensare che il grande filosofo greco fosse al corrente delle teorie matematiche indiane: il Sulva Sutra (VIII a.C) e il Shatapatha Brahmana (VIII-VI a.C.) provano che il teorema fosse già noto in India un paio di secoli prima. Per non parlare della trigonometria e, non più nel campo delle scienze esatte, della numerologia indiana, dove ogni numero ha un valore esoterico e occulto che collega l’individuo alle forze dell’universo. Ma questa è un’altra storia che forse leggeremo in futuro, se i numeri vorranno!
Tags
Tutte le categorie
Nascosto nel cuore del Rajasthan, il Tempio Karni Mata, noto anche come il Tempio dei Topi, è uno dei luoghi più insoliti e affascinanti dell'India..
Pronti per un'avventura che vi lascerà senza fiato? Immaginatevi a bordo delle leggendarie Indian Railways, attraversando l'anima vibrante di un paese ricco di storie, colori e misteri.
Una storia dall'India antica sulla siccità, la pioggia e l’amore sensuale
Quando le montagne si coprono di un prato blu ovvero quando la pazienza è foriera di uno spettacolo raro!
Nell’ultimo mese la corte suprema ha cancellato due leggi di altri tempi
Viaggio tra i libri arrivati di fresco nella libreria DC Books di Trivandrum
I segreti musicali custoditi in alcuni dei templi più affascinanti dell’India meridionale
Un treno che non arriva e una stazione disinformata in un giorno di monsone in Kerala.
Viaggio tra le libreria dell’India - Crossword a Mumbai
SUMMERMELA è il festival di cultura e musica indiana organizzato dal 2013 a Roma.
Un piatto di leggera delizia amato dai bimbi di tutta l’India, e non solo da loro!
Il saggio Birbal da una lezione all’imperatore Akbar
Per i lettori viaggiatori, e per chi ama i viaggi ferroviari, ecco l'India vista dalla carrozza di un treno!
Il piccolo mago di Hogwarts ha avuto da ridire su una pellicola bollywoodiana
Tutto il mondo sa che le vacche sono sacre in India, ma nell’era della globalizzazione la realtà è - purtroppo - ben diversa!
Il loro prezioso servizio, attivo nelle strade di Mumbai dalla fine dell’800, non si ferma mai, neppure coi Monsoni!
I grandi numeri vanno di moda ultimamente, ma l’India ha i grandi numeri nel DNA! Scopriamoli tutti (o quasi)
Un festival elefantesco del Kerala
Jaipur è la capitale dello stato del Rajasthan e il City Palace è il cuore della reale città rosa.
La pacifica protesta ha raggiunto Mumbai dopo un lunga marcia di 6 giorni a piedi nudi lungo 180 chilometri
Love Commando, difensori delle mucche, bambini fumatori e nuovo standard tessile indiano
Viaggiare vuole sempre dire mangiare cosa offre la terra, in India mangiando chapati e affini si accede alla sua cultura
Due applicazioni per muoversi comodamente ed evitare frodi e contrattazioni
Tanti motivi per programmare un viaggio a Sanchi, la collina a 40 km da Bhopal dissiminata di momumenti buddhisti
Dal Kerala con furore la semplice ricetta per un frullato freddo che riscalda il cuore
Avete perso il festival River to River a Firenze? Niente paura, a Milano potete godervi il "best of"
Cercate una vacanza avventurosa? Niente parapendio, basta una qualunque strada in India!
Il principe Gohil trasforma il proprio palazzo in ostello per la comunità Lgbt, il ponte di Adamo che collega India e Sri Lanka è riemerso dalle acque oceaniche, americani che vanno in ospedale in India e la bimba prematura più piccola al mondo che torna a casa
Nell’anno appena passato l’Unesco ha incluso l’India nei suoi riconoscimenti per il valore del passato e gli sforzi di mantenere tradizioni e momumenti in vita nel presente.
Avere un numero di cellulare indiano mentre state viaggiando in India può rendervi la vita meno complicata e aiutarvi a risparmiare!