L’India non è la destinazione ideale per un viaggio alla ricerca dell’animata vita notturna, ma dopo giornate dedicate e visite e templi è piacevole uscire la sera per sorseggiare una birra o ascoltare musica dal vivo, scoprendo un altro dei mille volti di questa terra. La vita notturna, gli alcolici e le discoteche non fanno parte della cultura indiana e sono esperienze che si possono vivere solo nelle grandi città o nei centri ad alta densità turistica.
Gli alcolici si possono consumare compiuti i 21 o 25 anni, dipende dagli stati. Locali dove bere esistono in tutta l’India e sono tendenzialmente di due tipi (tranne che nelle metropoli): bar comuni dove non esiste praticamente luce, il cibo si limita a poche noccioline piccanti, il fumo è denso e gli avventori sono esclusivamente uomini o i locali degli alberghi a cinque stelle, dove l’atmosfera è decisamente più globalizzata e i prezzi tengono lontano chi non appartiene alla medio-alta borghesia.
Sono in forza rigorose leggi di coprifuoco –in alcuni stati introdotte recentemente a seguito d’incidenti- che impongono la chiusura dei locali notturni tra le 11:30 e le prime ore dopo la mezzanotte.
Ecco le città dove maggiori sono le offerte di movida:
Mumbai. La città che non dorme mai è famosa per essere il luogo più sicuro dell’India dove passare una notte fuori, anche per le donne. La maggior parte dei bar e pub si trovano a Colaba, avventori soprattutto stranieri e Bandra, in maggioranza indiani. Tra i locali imperdibili il Leopold Cafe, reso ancora più popolare dal romanzo Shantaram e il Toto’s Garage (Bandra West, aperto dalle 6 all’1), il pub più in stile occidentale della città. Per ascoltare musica dal vivo, dal jazz all’elettronica, il Blue Frog, è un must. Se amate qualcosa di più tradizionale c’è il National Centre of Performing Arts. Non mancano nemmeno discoteche e nightclub di tendenza (tra gli altri il Polly Esthers e il Fire and Ice), dove si potrebbe incontrare anche qualche star del cinema.
Bangalore. La città è ricca di espatriati che in valigia hanno portato anche la voglia di rilassarsi in un pub con amici la sera. La città si è guadagnata il titolo di “capitale dei pub”, con oltre 200 locali presenti. Trovarne uno non sarà difficile, nella zona centrale di M.G Road (l’equivalente della via Roma italiana) ci sono oltre 40 pub nel raggio di un chilometro. Tuttavia vi conviene iniziare la serata presto, verso le otto, perché il coprifuoco prevede la chiusura prima della mezzanotte. I-Bar è probabilmente il lounge bar dall’atmosfera techno-elettrica che più riflette la giovane storia della città legata all’industria informatica. Se amate la birra sperimentate quelle prodotte –e consumate-al Toit.
Goa. Un tempo famosa per le nottate bianche sulla spiaggia e le feste psichedeliche, oggi Goa continua a essere una delle mete preferite dai giovani in cerca di divertimento e discoteche (l’età minima per bere alcolici è diciotto anni, la più bassa del paese), ma sono finiti i tempi delle sregolatezze: il coprifuoco è alle 10! Molti locali hanno raggirato l’ostacolo aprendo molto presto la sera o nel pomeriggio. Il Netpum Point di Palomel ha trovato un’originale soluzione per fare continuare a ballare sulla spiaggia gli amanti della notte brava, il Silent Noise: la musica è diffusa tramite cuffie wireless, la legge sul rumore notturno è rispettata e i vicini dormono tranquilli! Molte feste –vecchio stile- sono diventate “underground”, nascoste in zone remote attorno a Anjuna. La stagione della vita notturna corrisponde a quella del turismo estero, da ottobre fino a marzo, dopo di che troverete tendenzialmente quiete e riposo.
Delhi. Da sempre una città scoppiettante di cultura e happening, anche notturni. Oltre a innumerevoli pub, discoteche e bar di alta classe (alcuni dei locali e pub più frequentati da stranieri sono attorno a Connaught Place), la scena della città negli ultimi anni sta diventando particolarmente interessante per la musica dal vivo e la proliferazione di gruppi underground e di locali dove ascoltarli, come il Shalom e il Djinns.
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