I Keralesi si vantano con orgoglio di essere tra i popoli più acculturati in India: il tasso dell’alfabetizzazione è altissimo, la diffusione dei quotidiani è capillare e la lettura una passione di molti.
Entrando fisicamente o virtualmente in una libreria della DC Books si percepisce subito questo orgoglio. Nel sito predomina la lingua malayalam e nelle libreria abbondano gli autori del Kerala.
Noi siamo stati caldamente accolti dal commesso della DC Books di Trivandrum, vicino a Statue Junction. Non solo ci ha lasciato girovagare e fotografare, ma si è offerto come guida ai libri di spicco del mese.
Ne abbiamo trovati ben 22 nella sezione Nuovi arrivi, dei quali 10 sono di autori keralesi. Non solo romanzi, anzi sugli scaffali predominano -se non altro per mole- i saggi con uno spiccato interesse per la storia e la società.
Solo 5 gli autori stranieri.
In questo post una rassegna degli autori del Kerala che il gentile commesso ci ha consigliato di leggere, come stanno facendo in molti in città in questi giorni:
Da non perdere
Se vi piace la storia raccontata in modo accattivante e intrigante, i voluminosi tomi del giovane Manu Pillai, Rebel Sultans: The Deccan from Khilji to Shivaji (Juggernaut, 2018) e il suo libro debutto (all’età di 25 anni) The Ivory Throne - Chronicles of the House of Travancore.
In The Ivory Throne Manu Pillai ci racconta tre secoli di storia del regno di Travancore, ovvero il sud del Kerala. La saga inizia con la storia dell’ultima regina sul trono, Sethu Laxmi Bayi, carismatica, determinata e volutamente dimenticata dai genealogisti reali e dagli autori di storia.
Rebel Sultans invece traccia la storia e descrive la variegata società del Deccan dal tredicesimo al diciottesimo secolo. Come suggerisce il titolo, anche in questa opera colossale, ricca di riferimenti accademici e di aneddoti inediti, la storia è raccontata da personaggi fuori dal comune, spesso ribelli contro la realtà circostante. Leggendo il libro si scopre un affascinante capitolo della storia dell’India spesso dimenticato, confinato fino all’arrivo di Pillai, tra le aule universitarie.
Non può mancare
Come potrebbe mancare Shashi Tharoor da questa lista? Il politico e intellettuale, nonché abile narratore, grande oratore e prolifico scrittore è presente con ben due libri: il recente Why I am an Hindu ci guida alla scoperta dell’induismo, la tradizione religiosa più antica del mondo. Ci porta alle sue origini, ci racconta le sue scuole filosofiche, rivela concetti difficili con parole comprensibili, ma ci fa tuffare anche nelle pratiche e delle credenze quotidiane. Tharoor si immerge in prima persona nel suo racconto, narrando cosa sia il suo essere hindu, convinto che la ricchezza e il pluralismo dell’induismo debbano essere riconosciuti e difesi da chi li vuole piegare al fondamentalismo. Why I am an Hindu è una risposta elaborata e sincera al movimento hindutva, un libro che vuole fare chiarezza tra ciò che è politica in nome della religione e la fede religiosa dell’induismo.
Torniamo alla storia dell’India con il secondo libro di Shashi Tharoor, An Era of darkness. Sotto la lente dello scrittore è il periodo buio della storia indiana, quando il Paese era dominato dagli inglesi. In questo libro esplosivo Shashi Tharoor rivela con il suo solito acume ed erudizione quando siano stati disastrosi gli inglesi per l’India.
Letture erudite
Infinite variety: a History of desire di Madhavi Menon è la storia del desiderio in India. Una insolita erudita lettura tra le storie e i racconti senza leggi e confini, attraverso i secoli e la geografia alla ricerca delle molteplici facce del desiderio.
Un’altra intellettuale di origini keralesi, più famosa di Tharoor all’estero, non poteva assentarsi dalla libreria a Trivandrum: Arundhati Roy con The Ministry of Utmost Happiness (edito in italiano come Il ministero della suprema felicità). Un romanzo in cui la storia si piega al bisogno di raccontare, di fare sapere cosa succede in India, in cui la politica si fa personaggio.
Debuttanti
Con Acid troviamo ancora una scrittrice al debutto sugli scaffali, Sangeetha Srenivasam. Acid è l’allucinante storia di una donna, Kamala. Un romanzo avvincente e tenebroso che sovverte le idee preconcette su cosa sia la società, l’identità individuale e la maternità.
In Buried Thoughts il giovane scrittore di Cochin Joseph Annamkutty Jose al suo debutto, si racconta. Ogni storia personale è la somma di mille intrecci, di storie ascoltate e storie mai raccontate. Joseph vuole coinvolgerti nella sua trama, parlandoti di amore, memorie, errori e speranze. Un libro con un insegnamento da condividere, per ricordarsi che dopo qualunque tormentato tramonto c’è sempre un’alba all’orizzonte.
Pluripremiato
Chiudiamo la rassegna con Sugandhi Alias Andal Devanayaki di T.D. Ramakrishnan, traduzione in inglese del romanzo in lingua malayalam del 2015. Il romanzo è stato premiato nel 2017 con il Vavalar Award e il Kerala Shitya Akademi Award. La storia si snoda in Sri Lanka, durante gli anni sanguinosi delle tigri del Tamil. Il libro è un audace miscuglio di mitologia, metafisica e storia, ambientato nella realtà contemporanea del consumismo globale e delle agitazioni socio-politiche.
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