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Le donne sposate passano col rosso

Nessuna infrazione stradale: la polvere di sindur segnala che una donna indiana è sposata, e assicura longevità al marito.

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Una donna assiste impotente agli ultimi attimi di vita di suo marito. Allo spegnarsi della candela, l’anima dell’amato lascia il corpo e la moglie cade a terra in uno stato di vuota disperazione.

Immediatamente è circondata da donne che la spogliano di tutti gli ornamenti che una hindu indossa per esaltare la propria bellezza e mostrare al mondo di essere una buona moglie:  i braccialetti sono spezzati, la collana strappata e il sindur, il segno rosso sulla fronte, è rimosso. Ma nel divertente spot televisivo, che risale a qualche anno fa e reclamizza un’indelebile, la macchia rossa non si cancella e il marito resuscita.
Il sindur deve essere rimosso perché la donna è vedova. Il colore rosso rappresenta l’energia divina femminile, la shakti, ed è simbolo di passione e fertilità. Il marito lo applica sulla fronte della moglie il giorno delle nozze e ogni mattina lei lo ritraccia, un gesto abituale e automatico da non dimenticare mai: avere il sindur e segno di rispetto verso il marito e si crede lo mantenga in buona salute. Una donna sposata senza la polvere rossa può essere la causa della morte del coniuge e sicuramente di commenti negativi. Eppure alcune volte il destino è più forte della volontà umana e anche le buone mogli hindu, con il sindur sempre acceso tra i capelli, rimangono vedove, ma l’onore del marito vivrà in eterno.
L’usanza è molto antica. Un segno sulla fronte è presente in alcune statuette femminili di Harappa, forse una traccia della sua presenza già 5000 anni fa. Ma la prima testimonianza storica è nel Harsacharita del VII d.C, una biogradia del re Harsa presso cui l’autore, Banadhatta era poeta di corte. La sua popolarità è rimasta intatta fino ai giorni nostri, forse cresciuta perché è stato adottato anche da donne di altre religioni. Nel cinema e in televisione  è un elemento immancabile e talvolta centrale.


Ci sono diversi modi per prepararlo con prodotti naturali. Una delle ricette tradizionali più semplici è il sindur alla curcuma:
Prendere una radice di curcuma, farla esiccare per diversi giorni in un luogo secco e arieggiato.
Quando la curcuma è secca macinarla e ricavare una polvere fine ( in alternativa si può comprare un pacchetto di curcuma in polvere già pronta- acquistabile in qualsiasi negozio afro-asiatico).
Alla polvere aggiungere un po’ di allume come collante (se si preferisce di può usare anche della pasta di riso).
Infine si aggiungono alcune gocce di lime.
Mescolare fin che la pasta di curcuma da gialla diventa arancione o rossa (più è intenso il rosso, più profondo l’amore di vostro marito).
Applicare a piacimento quotidianamente.

La curcuma ha molte proprietà mediche, soprattutto per la cura della pelle (è un antibatterico  naturale, ideale anche contri i funghi). Applicarlo sul cuoio capelluto, sostengono i sostenitori scientifici dell’induismo, aiuta a mantenere la pelle sana e la mente fresca. Peccato che oggi praticamente nessuno applichi il sindur casalingo e si usino invece innumerevoli prodotti presenti sul mercato. Alcuni ricercatori sconsigliano l'uso del sindur commercializzato perchè contiene sostanze tossiche per la salute e inquinanti per l’ambiente, ma un piccolo rischio non è forse un’ennesima prova del grande amore per il marito?


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