“Perché offrite incenso alle marionette prima di farle danzare?” Mohanlal Bhatt scoppia in una grassa e rauca risata. Sa che mi piace ascoltare le sue storie si diverte a raccontare, forse qualche volta anche inventare, farcendo la narrazione con domande per vedere se davvero sto seguendo. Sputa il tabacco che stava masticando, ordina bruscamente a uno dei suoi tanti nipoti di andare a comprare del chay (tè con latte e molto zucchero) prevedendo che ce ne sarà inevitabilmente bisogno, e comincia a raccontare:
“Un giorno gli dei Shiva e Parvati nel loro bel palazzo sul monte Kailash si stavano annoiando e decisero di scendere sulla terra a passeggiare e osservare da vicino gli uomini. Capitò così che passassero vicino a un piccolo villaggio. Shiva pensava che non vi fosse nulla di interessante, ma la moglie Parvati fu catturata dal suono insistente e sordo di un martellare e seguì i colpi.
Il falegname del villaggio stava accovacciato a terra intendo a scolpire bambole di legno per i bambini. Così assorto negli scalpelli da non notare gli dei alle sue spalle. Gli occhi della dea si persero nelle belle fattezze delle bambole. Shiva, che adora sua moglie, immediatamente entrò in una e la bambola cominciò a muovere invitanti passi di danza. Parvati non attese due secondi e fece sì che il suo spirito animasse il corpo ligneo della bambola più bella. Improvvisamente la capanna si riempì di una musica divina e le bambole si gettarono in una danza portentosa. Il falegname rimase incantato a osservare la danza, senza parole. Dopo lunghe ore Parvati si stufò del gioco e la coppia divina riprese la via verso il Kailash, lasciando il povero uomo disperato davanti al legno inerte delle bambole senza vita.
Da quel giorno, per molte lune, il falegname si cimentò in una rigorosa ascesi, deciso a vedere ancora le bambole danzare. Impietosita e soddisfatta dalla forza di volontà dell’uomo Parvati si manifestò a lui chiedendo quale fosse la ragione di tanta preghiera. Senza esitare il falegname chiese di poter ancora vedere le sue bambole danzare. La dea, dopo un breve momento di esitazione, disse: «Ti insegnerò come dare vita alle tue bambole, ogni volta che vorrai vederle danzare concentrati su di me e guiderò le tue mani».
Così fu che gli uomini impararono a mettere i fili e costruire bambole che sanno danzare, le kathputli (kath, legno e putli bambola). Alla la dea accendiamo l’incenso e concentriamo il nostro pensiero riconoscenti del dono dell’arte che ci da da vivere e bisognosi della sua benedizione”.
Crediti foto copertina
Nobile musulmano e hindu
Kathputli di Mohanlal Bhatt in possesso dell'Istituto dei Beni Marionettistici del Piemonte
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