Assioma a: In India l’amore esiste dentro e fuori il matrimonio.
Assioma b: L’amore esiste, anche se noi occidentali stentiamo a crederlo, sia nei matrimoni combinati che in quelli detti d’amore.
Corollario: Per ragioni di riservatezza e sicurezza di stato, SOLO le storie degli innamorati SPOSATI sono state registrate.
Premessa: Abbiamo intervistato 34 maritati, di cui 23 in un matrimonio combinato e 11 d’amore. Tutte le storie d’amore sono uniche, belle e a lieto fine. Le tre storie che seguono sono degli innamorati che hanno temerariamente superato prove di coraggio per fare trionfare l’amore.
Sunish lavorava già da tempo quando, casualmente, ha inoltrato il curriculum di Anupama, una sua amica di università.
Dopo poco tempo Anupama ha cominciato a lavorare con noi. Sedevano lontani, nessun segno di una qualche relazione speciale. Poi un giorno un collega li scova in città, seduti allo stesso tavolo a guardarsi teneramente negli occhi. La reazione è immediata: la coppia è tenuta sotto attenta osservazione e bastano pochi giorni perché i ragazzi, tra l’entusiasmo e l’ilarità generale, si dichiarino innamorati di lunga data.
Le vicissitudini della coppia sono seguite coralmente e un pullman porta tutto l’ufficio al matrimonio, celebrato dopo un’iniziale opposizione della famiglia di lei. La storia di amore converge in un matrimonio combinato all’apparenza: Sunish e Anumpana si amano, sono entrambi cristiani e della stessa diocesi, un’unione facilmente accettata dalla società.
Naadam e Remya si conoscono all’università. Dall’amicizia nasce l’amore, ma per quattro anni la storia rimane clandestina. Quindi lui ne parla ai genitori, che approvano.
La situazione diventa critica un anno dopo, quando i genitori di Remya iniziano la ricerca del marito per la figlia.
Remya rifiuta di sposare i candidati suggeriti e propone Naadam. Ma i genitori non accettano perché, pur essendo entrambi hindu, lei è di casta alta e lui non ha casta –una scelta del padre comunista.
Se oggi Naadam e Remya sono felicemente sposati lo si deve alla tenacia dei due innamorati, al supporto della famiglia di lui e alla strategia adottata per coronare l’unione. I genitori di Naadam hanno infatti ripetutamente cercato il dialogo e di ottenere la benedizione della famiglia della ragazza (dal 2008 al 2011), ma davanti a un rifiuto a oltranza sono passati alle maniere forti.
Il climax della storia si ha tra il 27 e il 30 gennaio: per il 30 gennaio, giorno fissato per il matrimonio, tutto è pronto -compresi vestiti per i famigliari, oro per la ragazza, polizia per evitare problemi e padre sostitutivo per Remya (un amico musulmano del padre). Il 27 vengono spediti gli inviti ufficiali e Remya, fingendo di andare a lavorare, scappa con Naadam e amici. Nel frattempo il padre di Naadam scende a Trivandrum per rassicurare la famiglia di lei e provare un ultimo compromesso offrendo l’invito a nozze –che la madre, furiosa, straccia.Remya rimane a casa di un’amica vicino al paese di Naadam. Nel frattempo a Trivandrum la sua famiglia si riunisce al completo e si discute sul da farsi. Il fratello di Remya e la persona più rispettata del clan appoggiano il matrimonio e chiedono a Remya di tornare a casa, per poi sposarsi in maniera regolare.
Che fare? La tensione è alta e la fiducia poca. Alla fine Remya torna a casa accompagnata dai futuri suoceri, ma una serie di amici di Naadam spiano notte e giorno i paraggi per controllare che non succeda nulla. Alla fine anche la madre cede e acconsente al matrimonio. Il matrimonio si ha da fare.
Alle 3 di mattina del 30 Remya, la madre, il padre, il fratello e altre 4 persone si mettono sulla strada verso il tempio del matrimonio. Altri 15 invitati arrivano poco dopo e il matrimonio è celebrato. Un numero irrisorio per un matrimonio indiano, compensato dalla partecipazione di amici e parenti di Naadam. Tuttavia la situazione migliora quando dieci giorni dopo, all’ultima cerimonia del complesso rituale di nozze, si presenta un numero cospicuo di persone della famiglia di lei.
Mahesh è hindu, Neethu è cristiana. Si conoscono in Technopark, nella ditta per cui Mahesh lavora e Neethu frequenta per un training. Sono da subito molto attratti, ma la consapevolezza della barriera delle diverse religioni li tiene separati.
Neethu termina il corso e torna nella sua città. Un’offerta di lavoro la riporta a Trivandrum e vicino a Mahesh. Alla fine l’amore spazza via le remore, i due ragazzi iniziano a frequentarsi e s’innamorano follemente.
La relazione continua clandestina fino a quando la volontà dei genitori di Neethu di combinarle il matrimonio, spinge Mahesh dapprima a dichiarare la propria storia ai genitori –che si oppongono- e poi a chiedere la mano di Neethu ai suoi. Ma viene rifiutato e bistrattato.
Troppo innamorato per arrendersi, Mahesh si rivolge a un avvocato per sapere su quali diritti legali possa contare il proprio amore. C’è una strada: l’India Special Marriage Act prevede che due persone maggiorenni, di religioni diverse e senza appoggio della famiglia possano sposarsi.
Così segretamente Mahesh e Neethu si sposano, lui rimane a Trivandrum mentre lei torna a casa. Dopo un mese Mahesh dice del matrimonio alle sorelle e, per telefono, alla suocera.
La bomba disinnescata fa esplodere la situazione: suocera e parenti si precipitano da Mahesh con un carico di minacce, ma lui li attende forte del supporto di amici e della presenza dell’avvocato. Inutili le scenate e le denunce alla polizia, i certificati di matrimonio sono regolari e la legge dalla parte degli innamorati.
Mahesh e Neethu vanno a vivere finalmente assieme, ma i problemi continuano. Si ritrovano in piena notte per strada perché il padrone di casa, pressato dalle telefonate della famiglia, li sbatte fuori. Vivono per un po’ con le sorelle di Mahesh che continuano a fargli pesare la situazione e alla fine trovano un’altra casa dove costruire il proprio, solitario, nido. Il primo a recuperare i rapporti con i genitori è Mahesh, mentre la Neethu è completamente abbandonata.
Solo dopo quattro mesi di matrimonio il padre di Neethu –che nel frattempo è incinta- la chiama da Dubai per poterla incontrare. La mamma ha continuato a negarsi al telefono, fino a lunedì scorso quando Mahesh e Neethu sono diventati genitori di una bambina, così piccola eppure così forte da potere ricostruire i legami famigliari spezzati e fare felici tutti.
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