Gruppo Zenit è stata una fra le prime aziende italiane di Information Technology a collaborare quotidianamente con l'avanguardia tecnologica del subcontinente indiano. Da questo rapporto è nato un magazine dedicato a chi vuole orientarsi fra gli usi e i costumi di un Paese ricco di storia e di cultura, di contraddizioni e di opportunità di sviluppo e dove tutto, dal passato al futuro, è sempre presente. Un Paese da scoprire visitandolo, lavorandoci o anche soltanto leggendo le storie e i suggerimenti che abbiamo raggruppato per voi in sei categorie che faciliteranno la ricerca e la consultazione:

ABOUTINDIA
E' IL MAGAZINE DI GRUPPO ZENIT

STORIE, CONOSCENZE, ESPERIENZE

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FRA DUE CULTURE.

THE OCHRE BEACH

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LA MUSICA E L’OSPITALITÀ DEL KERALA E DELLE SUE MERAVIGLIE.

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L'India in Europa

Europalia.india: international arts festival porta l'India, come non l'avete mai vista, in Belgio: 2 mostre principali, 20 minori, 300 eventi in oltre cento località.

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Se andate in Belgio entro il 26 gennaio potreste trovare più India che in Asia. E’ in corso europalia.india, un festival internazionale di arte: due mostre principali costellate da centinaia di  eventi, concerti, spettacoli di danza, incontri letterari e proiezioni cinematografiche.
Di certo a Brussels troverete una rappresentazione del paese, delle sue culture ed espressioni artistiche –idealmente organizzate attorno a sette temi principali- che in India si disperde in migliaia di chilometri, centinaia di anni, una moltitudine di tradizioni in costante evoluzione.  
Farvi dimenticare gli stereotipi sull’India, stimolare un dialogo aperto tra India e Europa, e aiutarvi a decifrare i diversi aspetti dell’arte indiana, attraverso le tante diversità geografiche e storiche è lo scopo del festival.

Passione o curiosità, scoperta o ritrovamento, europalia.india permetterà a tutti di trovare la propria visione dell’India all’interno del suo variegato programma –parola degli organizzatori.

Noi vi proponiamo alcune immagini dalle due mostre principali, per incuriosirvi e farvi venire voglia di viaggiare.

 


Indomania, from Rembrant to Beatles

Una delle due mostre principali, dedicata all’incontro tra India e Europa, attraverso le testimonianze artistiche di viaggiatori occidentali in India dal XVI d.C a oggi. Osservatori talvolta affascinati dall’India, desiderosi di carpirne i misteri o guidati dal senso di superiorità e dall’ignoranza tipico del periodo coloniale. Quali sono state le conseguenze di tale incontri? Com’è percepita l’India in occidente e quali centenari pregiudizi pesano ancora oggi? 
Nell'immagine una miniatura in stile moghul che ritrae un gentiluomo inglese (anonimo, 1790)

 


L'India attraverso le lenti del fotografo francese Henry Cartier-Bresson, da molti considerato il padre del fotogiornalismo. 
Indomania è una mostra multimediale: il fascino esercitato dall'India sull'occidente è raccontato attraverso dipinti, disegni, installazioni contemporanee, architettura, cinema, musica, letteratura e fotografia.

 


The Body in India Art.

La seconda mostra cardine del festival espone 300 oggetti antichi e contemporanei, provenienti da 56 musei indiani –molti mai esposti prima nemmeno in India.
La mostra rivela il corpo, non solo come soggetto d’arte, ma come mezzo per veicolare valori, preoccupazioni e aspirazioni nelle varie epoche.
Nell'immagine, una pagina tratta dalla Gita, sono raffigurati i due amanti più famosi dell'India: Radha e il divino Krishna.

 


Il corpo e la morte. Nell’arte indiana non mancano le rappresentazioni dell'aldilà. Nell’immagine, tratta da un manoscritto del XVIII, la morte è ritratta in modo macabro e leggero, con demoni che chiacchierano indifferenti alle pene dei defunti. In India la morte è un passaggio e può anche portare alla liberazione dal flusso del continuo divenire –fine ultimo dell’hindu.

 


Il corpo e la nascita. Una madre partorisce sorretta da due fanciulle: la maternità e il corpo femminile come simbolo di fertilità è il tema di questa statuetta di legno proveniente dalla National Gallery di Delhi.

 


L'ideale del corpo. Surasundari, Apsara, Devangana, Rambha tanti nomi per indicare la Bella Donna, una delle preziose gemme emerse dall’oceano di latte. La Surasundari incarna l’ideale assoluto di bellezza che dona serenità spirituale.  Si rappresenta sui templi per donare grazia e buona fortuna all’edificio e all’ambiente attorno. Ci sono 32 tipi di surasundari principali, intente in varie azioni: la Patralekha è la surasundari che legge (arte Chandela, X d.C)

 


Il corpo e l'ascesi. Il piccolo bronzo raffigurante Manikkacavakar, un importante asceta e poeta del sud dell’India che cantò le lodi di Shiva, venne creato alla corte degli imperatori Chola nel X d.C.

 


Il corpo degli dei. Shiva con tre teste è una rappresentazione della triade: creazione-sostentamento-distruzione, tre aspetti della manifestazione divina. Ai piedi di Shiva il fedele toro Nandin, Prithvi la terra e un nano deforme, parte della schiera di creature mostruose con cui il dio si accompagna (Punjab VII-VIII d.C)


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