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La minaccia dei cani di strada

I cani di strada in Kerala fanno sempre più paura: a rischio la loro sopravvivenza.

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Dalle notizie sui giornali sembra che i cani siano diventati la minaccia principale alla salute pubblica in Kerala. Branchi di cani di strada aggressivi circolano indisturbati per le strade di Triavandrum, Cochin, Varkala. Famelici, malati, minacciano di aggredire i passanti –soprattutto bambini.
Questo è ciò che risulta da alcune delle notizie che hanno anticipato la decisione del governo keralese di prendere drastici (si legga drammatici) provvedimenti e autorizzare l’uccisione - con o senza anestesia- dei cani ritenuti pericolosi.


Una risoluzione in contrapposizione con quanto previsto dalla legge del Governo centrale del 1960 (Prevention of Cruelity Act to Animal), che consente esclusivamente la soppressione dei cani con la rabbia, malati terminali o con ferite non curabili. Legge che è tuttora in vigore.


Uno scontro di opinioni è in corso. Gli animalisti, delusi dalla risoluzione varata giovedì scorso che ha visto l’adesione di tutti i partiti, ritengono che questo sia il primo passo verso lo sterminio indiscriminato di tutti i cani che vivono per le strade del Kerala. La maggior parte della popolazione tace, probabilmente in disapprovazione della crudeltà nei confronti di animali innocenti. All’opposizione si giosice all’idea di non dovere più affrontare un cane per strada.


I cani per strada ci sono, non ci sono dubbi. Solo in Kerala? Da quanto ricordo ho sempre visto animali vagare liberi in tutta l’India, la “pacifica” convivenza tra uomini e animali è uno delle cose che mi fece innamorare dell’India inizialmente. Facendo qualche ricerca sulla rete si scopre che il problema della crescita della popolazione canina è un fenomeno diffuso in tutto il paese. Le ragioni sono molteplici.


Un tempo a spazzare via  rifiuti organici e carcasse erano gli avvoltoi. Oggi questi volatili sono praticamente scomparsi, a causa del diclofenac –un analgesico usato anche per scopi veterinari. I cani hanno preso il posto degli avvoltoi nelle discariche e nelle campagne.
La quantità di rifiuti inoltre è aumentata. A Trivandrum, dove da quattro anni non c’è un sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti, i cani vanno dove trovano più rifiuti e quindi cibo.
Oltre a ciò avere un cane domestico è prassi comune oggi. I cuccioli di cane sono teneri e piacciono ai bambini, ma come crescono abbaiano troppo, si ammalano, mangiano troppo e molti vengono abbandonati per strada. Non esiste nessun obbligo di registrazione, nessun microchip o tatuaggio che colleghi l’animale al proprietario.


Il numero crescente dei cani è un problema reale, come reale è la minaccia della rabbia (venti mila umani morti ogni anno) e le vittime di morsi. Tuttavia non tutti i cani sono aggressivi, spesso sono le persone che hanno paura e fraintendono il comportamento dell’animale–magari scappando a gambe levate davanti a un cane che gli va incontro scodinzolando e pensa che stiano giocando.
Chi è a favore della soppressione immediata dei cani pericolosi sostiene che i tanti soldi stanziati dal governo per la sterilizzazione non abbiamo portato alcun frutto, che il denaro speso per i vaccini possa essere meglio utilizzato. I giornali riportano la difficoltà a reperire vaccini e dottori, mentre gli animalisti sostengono che organizzazioni internazionali distribuiscono gratuitamente i vaccini e personale a chi ne faccia richiesta e, dati alla mano, mostrano come in alcune zone il problema dei cani selvatici sia stato risolto con successo e umanità.


Personalmente ho assistito a campagne private di vaccinazione e sterilizzazione e non posso credere a quanto leggo sui giornali circa l’insostenibilità della sterilizzazione. Se le campagne non funzionano è probabilmente per carenza di fondi, organizzazione e lungimiranza. Vaccinare tutti i cani e operarli richiede tempo, denaro e buona pianificazione.
Acconsentire legalmente all’uccisione dei cani aggressivi porterà probabilmente allo sterminio di cani innocui, senza risolvere il problema definitivamente. In una terra che primeggia per i livelli di educazione e giustizia sociale, sembra non ci sia spazio per i diritti degli animali. Vederli per strada intacca l’immagine di pulizia e civiltà –l’immondizia ai bordi delle strade invece no.

Gli animalisti stanno appellandosi al mondo, creando campagne on-line affinché potenziali turisti stranieri boicottino il Kerala come destinazione inumana, per riuscire ad avere più voce in capitolo.

Per ora pare che la decisione non sia stata implementata. La prossima settimana forse ci sarà un secondo meeting per decidere sulla questione. Non mi sono arrivate voci di cani uccisi, ma campagne del genere sono accadute in passato sotto gli occhi compiacenti delle autorità. La minaccia è reale.


C’è bisogno di un sano dialogo tra le parti, nella speranza che i cani non pericolosi possano continuare a vivere indisturbati mentre bambini e adulti umani percorrono le strade senza rischio di essere sbranati.

 

Crediti

Copertina: Chotu per la cortesia di Melinda Fodor

The pack of dogs by Steve Browne ; Dog Portrait by Abhlesh Sarda

Creative Commons License
Creative Commons Attribution 2.0 Generic License.

Can we play ? by Khaushik Naramsimhan

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Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic License.

 


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